Uccidere a mani nude un bambino di 7 anni e ridurre in gravi condizioni la sorellina di 8 è una tragedia umana, ma apre molti interrogativi.
L’uomo arrestato non aveva precedenti di questo genere?
Nessuno si era accorto che quei due bambini erano in pericolo?
Bisogna andare in fondo a questa vicenda capire se le istituzioni sono state presenti e soprattutto se la donna, madre e compagna, viveva una situazione di disagio e violenza.
Ora serve mettere in campo tutte le forze disponibili per accompagnare la bambina in un percorso di ripresa, che non sia solo fisico ma soprattutto psicologico.
Così in una nota la Criminologa Aispis Antonella Cortese